Notizie e commenti



Convenzione del Comune di Cremona con l'Associazione Latino Americana per la realizzazione del progetto “Musicambo Band”


La Giunta del Comune di Cremona ha approvato di sostenere la realizzazione del progetto Musicambo Band attraverso l'erogazione di un contributo finanziario e la collaborazione con l'Associazione Latino Americana per quanto riguarda il coordinamento didattico dell'iniziativa; sottoscrivere con la stessa Associazione Latino americana una convenzione finalizzata a regolare i reciproci rapporti e obblighi in relazione alla realizzazione del progetto; prevedere che la gestione dell'intervento avvenga in stretta collaborazione con gli uffici del Settore Politiche Educative del Comune, che individueranno il coordinatore, e che l'Associazione, al termine dell'attività, produca una relazione sul lavoro svolto e i risultati raggiunti. Il costo da sostenere da parte del Comune di Cremona nell'ambito della convenzione ammonta a € 11.250.


 
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Ultimo atto del restauro 'ottocentesco' dei Giardini

Lo chalet come... l'ingresso di un supermercato



Non ha finito di far discutere la bella pensata del comune di Cremona che ha deciso di intitolare a Giovanni Paolo II il luogo dove agì, giudicò ed assassinò il tribunale della Santa Inquisizione. Nulla contro il Papa, anzi, ma le motivazioni di questa scelta all'inseguimento del facile consenso popolare, giustificherebbero di chiamare, come abbiamo già scritto, Auschwitz, “Giardino d'Inverno”.
Per intitolare una piazza a Giovanni Paolo II si poteva certamente trovare un luogo più rispettoso della storia, che non può essere cancellata con un colpo di spugna ed un cambio di etichetta. Così i giardini pubblici di Cremona continuano a far discutere, e non soltanto per la ragione che si è appena ricordata. Vi torna in mente la giustificazione della giunta Bodini quando decise di rimpiazzare alcune piante malate con la restituzione dell’intero giardino centrale di Cremona alla sua fisionomia ottocentesca?
Come il restauro sia avvenuto e sia stato poco serio è davanti agli occhi di tutti. Il centro dei giardini è diventato una piazza lastricata ed il verde è diminuito, le sovrapposizioni più o meno recenti sono rimaste, il famoso calcestro è diventa un agglomerato polveroso al primo caldo e fanghiglia in molti punti alla seconda pioggia e la grande fioritura, lo sfarzo di colori che allietavano i giardini pubblici soprattutto a primavera, adesso ce la possiamo scordare, la tomba di Stradivari è un orinatoi per cani più o meno incontinenti.
L’opera che ha suscitato tante polemiche viene adesso completata con l’ultimo lavoro in programma, la rimessa in opera di quello che era lo chalet del custode per adibirlo a sede della polizia urbana e di un presidio della CRI.
Lo chalet è anch’esso testimone di un’epoca con con il suo richiamo persino ingenuo ad uno stile alpino, collocato com’è di fianco alle cosiddette montagnole.
Ebbene, anche qui i buoni propositi di ripristinare la fisionomia del passato sono stati traditi clamorosamente.
Qui sopra nella foto grande ecco la scala tecnologica in acciaio inossidabile che porta al primo piano. E davanti, il portichetto dello chalet è stato chiuso da vetrate incorniciate con profili di alluminio anodizzato, sui quali , in uno sprazzo di pudore, è stata diminuita la lucidatura. Ma resta un contrasto stridente. L'impressione che se ne ricava e quella di un ingresso da supermercato. Lo chalet chiedeva il legno (ed in legno è stata costruita una immensa piscina coperta, la tecnologia della durata non è in discussione), un legno caldo e cordiale avrebbe dato allo chalet ritrovato una immagine più consona a quella giustificazione di restauro ottocentesco che fu sbandierata come una bandiera ai tempi di una protesta che sfiorò la rivolta popolare e che nei fatti non è ancora sopita. Basterebbe sentire i commenti dei frequentatori di un giardino che adesso non è nè ieri nè oggi. Un’altra un ‘occasione di bellezza perduta. Ma la bellezza della città è il sogno soltanto di una sparuta e fastidiosa élite che si fa alla svelta con sincero spirito dmeocratico a mettere da parte, come dimostrano tante altre vicende urbanistiche di questi mesi.



Sviluppo del Centro di S. Chiara

Iniziative per il “polo” universitario del casalasco

Facoltà di Scienze Motorie e Corsi per innestatori, potatori, irrigatori e norcini

La Giunta Provinciale ha esaminato lo sviluppo dell’attività presso il centro Universitario S. Chiara di Casalmaggiore, al centro di una forte iniziativa di contatti e incontri, sviluppatisi si diversi versanti.
In tale contesto si è mossa la verifica delle opportunità di inserimento nel territorio della facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Pavia, elemento che può contare su una vasta possibilità di collaborazioni con la zona del distretto sanitario casalasco e cremonese, con apertura alla stessa realtà di Viadana, per quanto riguarda le residenze degli anziani e la stessa importante realtà di Medicina Sportiva, rappresentata dal centro della Baslenga.
Il presidente della Provincia, Giuseppe Torchio, ha relazionato sugli sviluppi dei contatti con il mondo della docenza pavese sulle opportunità di utilizzo degli ottanta posti residenziali dell’istituto S. Chiara.
Della delegazione facevano parte anche il sindaco di Casalmaggiore, Luciano Toscani, il prof. Carlo Stassano e la prof.ssa Maria rosa Concari, che si sono a lungo intrattenuti con i responsabili dell’ateneo pavese.
Se la valutazione di carattere economico e la copertura anche con le sinergie dei Piani di Zona dei Distretti Casalasco e Cremonese, già allertati allo scopo, lo consentirà, l’inizio delle attività dovrebbe concretizzarsi con il nuovo anno accademico, previsto per ottobre 2006.
Parallelamente, procedono le iniziative formative nel settore collegato allo sviluppo del comparto orto-floro-vivaistico in collaborazione con il centro Servizi florovivaistici di Canneto sull’Oglio con attività formative di gruppi di innestatori, potatori e prossimamente di irrigatori.
Tali corsi sono il risultato di una sinergia con l’università Cattolica e il Politecnico.
Per quanto riguarda il corso di addetti alla produzione di salumi di alta qualità e del culatello in particolare, sono stati tenuti incontri con il prof. Gazza, docente di Anatomia Veterinaria dell’università di Pavia, esperti norcini del territorio e l’azienda agricola Minelli di Casalmaggiore.
Il corso partirà con il prossimo ottobre ed interesserà un trentina di allievi per lo sviluppo dei processi produttivi e della qualità dei prodotti finiti, a vantaggio di tutto il sistema economico dell’area.
Gli assessori provinciali Pietro Morini (istruzione) e Giorgio Toscani (agricoltura) hanno assicurato la massima attenzione ai progetti raccordati all’interno del programma universitario complessivo della provincia e delle iniziative per la realizzazione del Distretto Florovivaistico Interprovinciale Cremonese-Mantovano-Bresciano e, più in generale, nella politica di valorizzazione dei prodotti tipici anche attraverso le sinergie con la strada del Gusto, le politiche del Gal Oglio Po e del marketing territoriale.




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